Notre Dame de Paris è un romanzo storico di Victor Hugo, pubblicato nel 1831
Notre dame de Paris
L’idea iniziale e il ventennale
Notre Dame de Paris è un romanzo storico di Victor Hugo, pubblicato nel 1831. Il titolo fa riferimento alla cattedrale di Parigi. Scritta negli anni ’90 come opera musicale da Riccardo Cocciante e Luc Plamondon, fu successivamente riadattata ad opera teatrale. Percepita come un capolavoro, debutta a Parigi, nel 1998, con la regia di Gilles Maheu. Amato ancora oggi, specialmente in Francia, il musical fu riadattato ed esportato in varie nazioni (Russia, USA, Spagna e Italia). L’opera moderna più famosa al mondo, messa in scena per la prima volta per il pubblico italiano il 14 marzo 2002, quest’anno celebra il suo ventesimo anniversario.
Chi sono gli autori?
- Riccardo Cocciante, autore delle liriche
- Martino Muller, coreografo
- Pasquale Panella. autore della versione italiana
Chi canta cosa?
Gringoire (Baritono, interpretato da Matteo Setti): un poeta squattrinato nonché voce narrante e onnisciente di tutta la storia. Introduce la vicenda con il preludio “Il tempo delle cattedrali”. L’intera canzone, con questa atmosfera e un testo volutamente cupi, allude al crollo delle certezze degli uomini e alla tragicità dell’intera storia, percepita dal climax e dalle note musicali salienti, si faccia riferimento ai “Qui crolla il tempo delle cattedrali”;
Quasimodo (Baritono, interpretato da Giò di Tonno): protagonista della storia, è un essere deforme così chiamato perchè “fatto in maniera incompleta”. La canzone “Balla mia Esmeralda”, caratterizzata da una melodia ricca di amarezza, è la più struggente dell’intera opera e conclude la tragica vicenda. “Questo amore sarà una scia, Tra le luci dell’universo.“;
Esmeralda (Soprano, interpretata da Lola Ponce): giovane gitana di appena quindici anni, fu cresciuta da Clopin dopo la morte della madre. Sale sul palco con la canzone “Zingara” narrando le sue origini e la sua vita da girovaga per le strade parigine. La melodia è allegra con una nota malinconica. “Zingara, E’ la strada la madre mia”;
Febo (Tenore, interpretato da Graziano Galatone): capitano degli arcieri reali di Luigi XI. Nonostante fosse promesso sposo di Fiordaliso, da donnaiolo, si invaghisce di Esmeralda. Nella canzone “Cuore in me”, è dilaniato dai sentimenti che prova per le due donne (puri per Fiordaliso e adulteri per Esmeralda) “Una è miele E l’altra è dolce fiele”;
Fiordaliso (Soprano, interpretata da Claudia D’Ottavi): promessa sposa di Febo, è dispettosa e invidiosa della bellezza di Esmeralda. Il brano “La cavalcatura”, dalla melodia pungente, è un ricatto nei confronti di Febo guidato dalla gelosia nei confronti della gitana “Ti amerò se tu mi giuri Che impiccheranno la Esmeralda”;
Clopin Trouillefou (Baritono, interpretato da Marco Guerzoni): Re di Thunes e sovrano della Corte dei miracoli. Nella canzone “I clandestini”, caratterizzata da un’atmosfera lugubre, si fa portavoce del popolo gitano, profondamente discriminato dai cittadini di Parigi. “Noi siamo quel niente che conta zero”;
Claude Frollo (Tenore, interpretato da Vittorio Matteucci): Arcidiacono di Notre-Dame, profondamente devoto. Nella canzone ‘’Tu mi distruggerai’’. dominata da un’atmosfera tetra, esprime il sentimento immorale, carnale e ossessivo che prova per Esmeralda.